Biografia Giovanni Spadolini

Biografia

Firenze 21 giugno 1925, Roma 4 agosto 1994. Politico. Storico. Giornalista. Laurea in Giurisprudenza presa nel 1947 all’Università di Firenze, dal 1950 fu Docente di Storia contemporanea nella facoltà di Scienze politiche dello stesso ateneo. Dal 1955 al 1968 fu direttore del Resto del Carlino di Bologna, dal 1968 al 1972 direttore del Corriere della Sera, nel maggio dello stesso anno fu eletto al Senato come indipendente nelle liste del Pri. Dal 1974 al 1976 ministro dei Beni culturali del governo Moro, nel 1976 divenne Presidente del consiglio di amministrazione dell’Università Bocconi. Nel 1979 fu per pochi mesi (marzo-agosto) ministro della Pubblica istruzione nel governo Andreotti, nel settembre dello stesso anno divenne segretario del Partito repubblicano, carica che mantenne  fino al 2 luglio 1987. Presidente del Consiglio dal 10 giugno 1981 al 30 novembre 1982, fu poi ministro della Difesa nel governo Craxi (4 agosto 1983-18 aprile 1987). Presidente del Senato per la X e XI legislatura (1987-1994, all’inizio della XII fu sconfitto per un solo voto da Carlo Scognamiglio), il 2 maggio 1991 l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo nominò senatore a vita.

La storia d’Italia scritta a 9 anni

• Guido Spadolini (Firenze 8 luglio 1889-11 marzo 1944) era un insigne pittore macchiaiolo che morì accorrendo come ufficiale di Sanità alla stazione di Firenze sottoposta a un pesante bombardamento: «Taciturno e schivo, amico di tanti autori della letteratura e dell’arte italiana», lo studio dominato dal grande torchio per le incisioni, un lungo salone tappezzato di libri, erano uso a «discussioni fervide» con Piero Calamandrei e Adone Zoli. La madre Lionella (scomparsa nel 1978) suonava il pianoforte, i fratelli maggiori erano architetto (Pierluigi) e radiologo (Paolo), il nonno (di Macerata) era amministratore della famiglia Strozzi e aveva sposato la figlia di un farmacista nella cui bottega Carducci aveva scritto le Rime. Scuola dai padri Scolopi, a nove anni il piccolo Giovanni scrisse a mano centoventi pagine di Avvenimenti e personaggi importanti della storia d’Italia, da Barbarossa a Mussolini. Rimandato a ottobre in matematica e ginnastica al Liceo Galilei, qualche nota di demerito in condotta, Spadolini scoprì nel retrobottega di un libraio di Firenze i volumi di Piero Gobetti (vietati sotto la dittatura fascista), cui affiancò la lettura di scritti di Giuseppe Prezzolini, Giovanni Amendola, Alfredo Oriani. Autore di analisi poetiche, saggetti storici, dissertazioni politiche, un dramma in quattro atti scritto con un compagno di scuola (Ivan il terribile, follia di uno zar), all’inizio del 1944 alcuni suoi scritti finirono sulla rivista fascisteggiante “Italia e civiltà”.

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